Coltivazione della quinoa

Qualche tempo fa ho annunciato, nell’articolo sui cubetti allo zenzero, che avrei provato a coltivare lo zenzero in casa. Importare in Italia piante provenienti da molto lontano e’ una pratica che avviene da sempre (pensate solo a quando qualcuno ha deciso di provare a coltivare da noi il pomodoro e il kiwi, ad esempio). Sebbene la coltivazione di alcune piante (vedi il caffe’ e la vaniglia) in Italia sia solo un miraggio e lo resterà sempre, in altri casi la differenza climatica tra il nostro Paese e i luoghi d’origine non è così marcata da precludere la coltivazione. Ho quindi deciso di provare a coltivare sul balcone la quinoa, pianta di origini andine, e lo zenzero, originario dell’estremo oriente. L’idea e’quella di raccontarvi la mia esperienza, con la speranza di poter essere d’aiuto per/ aiutata da altri aspiranti autoproduttori.

QUINOA

quinoa in fiore - wikipediaCome wikipedia insegna, “La quinoa (in spagnolo quínoa o quínua) (Chenopodium quinoa Willd.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola. Pur non essendo un cereale, la quinoa può essere utilizzata in modo simile a questi, ed è perciò considerata uno pseudocereale. Per il suo buon apporto proteico costituisce l’alimento base per le popolazioni andine. Gli Inca chiamano la quinoa «chisiya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi».”

Ho utilizzato varie volte i semi e la farina di questa pianta, comprandoli al negozio equo e solidale di fiducia; la farina l’ho trovata molto piu’ adatta alla preparazione di torte che altro, i semi invece sono ottimi nelle minestre in sostituzione della pasta.

Purtroppo non ho trovato molte informazioni sulla coltivazione di questa pianta nel nostro continente e per questo motivo ho dovuto procedere un po’ a tentativi e un po’ a fortuna. Ho deciso di piantare le piante in quello che mi sembrava il periodo più simile al clima medio della regione d’origine, ho deciso quindi di piantarle all’aperto alla fine dell’inverno, nel periodo che segue le ultime gelate notturne, sperando che la pianta fruttificasse prima della nostra torrida estate.

stadi di vita della quinoaAll’inizio di marzo ho preso un certo quantitativo di semi di quinoa da agricoltura biologica (quegli stessi semini che utilizzavo per la minestra) e li ho messi in terra. Ho letto che questa pianta dovrebbe essere coltivata direttamente in terra; all’epoca però non avevamo ancora un orto e ho quindi deciso di procedere comunque con l’esperimento in vaso. Ho messo un pò di semi in superficie in una vaschetta profonda 25 cm e un po’ ad una profondità di 1/2 cm in un grosso vaso. Ho bagnato il terreno regolarmente. Le piantine sono nate subito in enrambi i contenitori, appena 4-5 gg dopo la semina, ancora prima delle classiche infestanti. Poi, raggiunti i 2-3 cm di altezza, hanno cominciato a muoversi molto più lentamente verso l’alto, obbligandomi a togliere qualche erbaccia qua e la per non farla soffocare. Ho letto sul blog di Chris, un signore americano con l’hobby del giardinaggio, che questo comportamento è molto normale. Bisogna poi fare attenzione al farinello (Chenopodium album – che la nonna chiama “farinaccio”- vedi immagine): il farinello è un'”erbaccia” nostrana praticamente identica alla quinoa; se non fate attenzione, rischiate di togliere la quinoa e di lasciare il farinaccio!! ( attenzione: anche le foglie deil farinello sono commestibili!!)

Il tempo di coltura dovrebbe essere (sempre secondo il blog di Chris) compreso tra i 90 e i 120 giorni. Piante di quinoa coltivate in vasoEcco come si presentano adesso (circa 2 mesi dopo la germinazione e quindi a meta’ del loro percorso) le piante di quinoa.

Molto interessante il fatto che anche la pianta e’ edibile e quindi le foglie possono essere consumate come gli spinaci.

Da tenere in considerazione è che se si vuole coltivare seriamente la quinoa, è necessario piantarme molta di più di quanta ne ho messa io (altrimenti la quantità di raccolto non giustifica gli sforzi.

Un altra cosa estremamente importante è il lavaggio dei semi dopo la raccolta: i semi di quinoa sono sgraditi agli insetti perchè contengono saponina, una sostanza amara che se non rimossa rende i semi amari e immangiabili. dopo la raccolta e prima della conservazione sarà quindi necessario lavare i semi accuratamente con acqua.

A presto per gli sviluppi dell’esperimento!