Marmellata di prugne fatta in casa

Ciao a tutti!

Ieri, finalmente, abbiamo fatto la nostra prima esperienza (beh, la prima ad essere documentata)di vita contadina…siamo andati dai miei nonni, che hanno un bell’orto, con tanti alberi di frutta… e tante cose da insegnarci!

quel che ne è uscito…è stata una fantastica marmellata di prugne!

Provo a descrivere i passi, in modo tale che l’esperimento possa essere ripetuto (da noi e da voi):

1) raccolta: abbiamo deciso di raccogliere prugne nere, prugne bianche e ramasin (le prugnette piccole), per fare una marmellata mista di prugne: possono usarsi diversi tipi di prugne nella stessa marmellata, ma è necessario che tutte abbiano lo stesso grado di maturazione e la stessa consistenza;

2) lavaggio della frutta e dei barattoli: abbiamo lavato accuratamente tutte le prugne, togliendo i piccioli e tutte quelle prugne che “non raggiungevano i nostri standard di qualità” (ovvero le prugne marce); abbiamo anche lavato tutti i barattolini di marmellate e sott’aceti che avevamo preventivamente tenuto da parte, controllando che ciascuno avesse il suo tappo e che i tappi fossero in buono stato (mai usare coperchi con muffa,sporchi o che non chiudano perfettamente!!!).

3) pulitura: abbiamo snocciolato le prugne ad una ad una, avendo cura di togliere le parti guaste (e di non mangiarcele tutte!);

4) cottura: abbiamo messo tutte le prugne (ben 7,5 kg!!) in un pentolone con un bicchiere d’acqua, facendole andare per qualche minuto a fuoco molto molto basso e rimestando continuamente per non farle appiccicare al fondo. Dopo circa mezz’ora, quando le prugne avevano cominciato a sciogliersi, le abbiam frullate con il mixer ad immersione e abbiamo aggiunto 300 g di zucchero per ogni chilo di prugne.Se si aggiunge lo zucchero la marmellata sembra diventare molto liquida, non preoccupatevi, la nonna ci ha assicurato che è normale. Abbiamo quindi alzato il fuoco, continuando a rimestare frequentemente fino a che la marmellata ha cominciato finalmente a bollire. A questo punto abbiamo quindi aggiunto al tutto il succo di 3 limoni: subito dopo la marmellata è diventata improvvisamente densa e difficile da mescolare.

Questo è il momento più duro della preparazione, in quanto non bisogna smettere di mescolare, anche se questa operazione diventa molto pesante. Capire quando la marmellata è pronta è un arte, e noi purtroppo siamo ancora molto inesperti….abbiamo quindi sfruttato dei trucchetti che riporto e che potete usare anche voi:

  • metodo del piatto: si mette una goccia di marmellata in un piattino e si aspetta che raffreddi, se solidifica (ovvero se inclinando il piatto non scivola) allora la marmellata è pronta!
  • metodo del bicchiere d’acqua: si mette una goccia dii marmellata in un bicchiere pieno d’acqua…se la goccia va giù al fondo senza sparpagliarsi sul fondo e nell’acqua, allora la marmellata è pronta!

Se vi sembra che il momento fatidico non arrivi mai dovete stare tranquilli, a noi ci son volute quasi 2 ore tra quando abbiamo acceso il gas a quando abbiamo cominciato ad imbarattolare….

5) imbarattolamento: quando la marmellata è finalmente pronta….non va spento il gas! questo perché, come avrete intuito, la marmellata si mantiene liquida grazie alle alte temperature…e noi vogliamo ovviamente che solidifichi nel barattolo, non nella pentola…

…quindi, con il gas al minimo, prendiamo un  barattolo alla volta (mettere possibilmente i barattoli vicino alla pentola qualche minuto prima che la marmellata sia pronta, di modo tale che si scaldino e quindi evitino di scoppiarvi in mano per lo shock termico) e lo riempiamo di marmellata. Un buon trucco è quello di mettere una forchetta o altra posata, nel barattolo prima di cominciare a versare la marmellata, perché questo (non chiedetemi perché) sembra evitare la rottura del barattolo (sempre dovuta allo shock termico). appena il barattolo è pieno (non riempiteli fino all’orlo) bisogna prenderlo con uno strofinaccio e avvitare molto bene il tappo…

6) Conservazione: il miglior posto per conservare le marmellate è un posto fresco, al riparo da luce e calore. Ricordate di scrivere su ogni barattolo l’anno di realizzazione e il contenuto e….

BUON APPETITO!!